Il Laboratorio 2003 si costruisce su tre parole
chiave “Genere, complessità, culture”.
Per
genere
intendiamo il processo di costruzione di
identità sessuate, con i suoi corpi, i suoi
codici, i suoi risvolti socio-politici, le sue
figure, cartografie e pratiche che non dobbiamo
mai cessare di riconoscere, analizzare,
criticare. Per
intercultura
intendiamo
quell’interazione tra individui, competenze,
saperi, strumenti e ambiti diversi che ha come
scopo non solo lo scambio, ma la critica dei
paradigmi dominanti, e si propone di produrre e
riconoscere nuove forme di pensiero e di
comportamento assolutamente urgenti nel clima di
complessità socio-politica ed economica in cui
viviamo. Per
complessità
intendiamo anche il vasto campo teorico che
interroga l’ordine, il disordine, il caos:
sistemi complessi per la quantità di fattori
indipendenti che interagiscono, e perciò
sfuggono alla nostra capacità di controllo.
Il nostro Laboratorio non perde mai di vista il
modo in cui genere e intercultura si
intrecciano, creando variazioni sul tema del
potere e dell’empowerment. Siamo tutti soggetti
complessi e dinamici, in perenne mutazione anche
per quanto riguarda l’assetto sociale, ma
spesso è difficile considerarci tali, e quindi
negoziare opportuni cambiamenti. L’intercultura,
questo già lo sappiamo, permette una percezione
diversa degli ambienti sociali e delle
alternative culturali. Il Laboratorio propone
una pratica interculturale basata sulla
narrazione. Tutte le partecipanti (si)
raccontano, scambiando e traducendo la propria
esperienza, costruendo narrative inter- e
trans-culturali, scegliendo figure di
riferimento e cercando nella materia del
quotidiano, della storia, della letteratura e
della scienza strumenti di analisi, modelli
teorici, ispirazione.