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Nella Puglia del dopoguerra, terra di
passaggio dove si incontrano reduci,
transfughi, tedeschi e alleati, in
occasione di un comizio di Giuseppe Di
Vittorio, politico e sindacalista,
avviene un linciaggio: due donne di una
famiglia di agrari vengono uccise da una
folla di braccianti, donne e uomini. È
forse la prima volta che un delitto
viene raccontato nello stesso libro da
due voci contrapposte, Milena Agus e
Luciana Castellina. Che entrano nei
fatti, ciascuna con la propria passione
e la propria ragione. Milena Agus
penetra nel palazzo delle vittime, e le
ricrea con la sua amorosa immaginazione,
mentre Luciana Castellina ricostruisce
la storia di quegli anni, e le
circostanze che fecero dei poveri
braccianti e delle loro donne dei feroci
assassini. |