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Attivit�


presentazione libri al Giardino anno 2012-2013
 

 

Dacia Maraini L�amore rubato, Rizzoli 2012

Intervento introduttivo di Marialuisa Bianchi

 

 

In occasione della giornata mondiale contro le violenze sulle Donne al Giardino dei Ciliegi � stata presentata la raccolta di racconti, l�amore rubato di Dacia Maraini. Otto racconti che vanno presi a piccole dosi, perch� sono pugni nello stomaco, tutti ispirati a fatti veri. Purtroppo. In un tempo di letture di evasione, se non addirittura pericolose per l�immagine femminile e penso alle saghe dei vampiri e alle sfumature di grigio, rosso, abbiamo il libro di una scrittrice, Dacia Maraini, che ha fatto dell�impegno civile un mandato irrinunciabile.

Leggendo la raccolta di racconti, appare immediato il collegamento con il romanzo Voci, anche se altri suoi libri raccontano di violenze e femminicidi, Isolina, Marianna Ucria, Colomba, la ragazza di via Maqueda, solo per citarne alcune, fino alle protagoniste di questa raccolta. Un tema che le sta molto a cuore e che ha portato avanti  dal romanzo d�esordio �La vacanza�. Uno stile crudo, realistico, una prosa distaccata a tratti un po� ironica, quanto basta per alleggerire, eppure c�� poco da alleggerire. Le cose vengono raccontate senza omettere dettagli, senza addolcire, perch� la realt� � violenta. Anzi spesso i dettagli risultano essenziali e servono a farci entrare dentro con tutti i sensi:  l�odore di mentuccia e sapone di Marina. Dunque Dacia Maraini, come Michela Canova la giornalista radiofonica,  presta la sua voce alle donne che non possono pi� parlare perch� uccise o non hanno il coraggio di parlare.

Negli articoli di cronaca a cui si � ispirata, tutti fatti veri, compaiono donne che hanno subito violenze, dalle botte, fino all�omicidio, anche donne forti che a volte denunciano, ma non ottengono giustizia, donne deboli come bambine o adolescenti o in un caso minorate. Sembra non esserci salvezza:  le protagoniste non riescono a uscire dal dramma. Perch� viene da chiedersi? non in zone sottosviluppate, ma proprio qui, oggi, sono in aumento i casi di femminicidio?

 Riusciremo mai a dimenticare la foto di Donatella Colasanti, nel bagagliaio dell�auto, vittima dei mostri del Circeo? E avremmo mai immaginato che anni e anni dopo lo stesso Izzo, uscito per buona condotta, commettesse ancora crimini atroci. Un mostro. Invece i personaggi, dei racconti de �L�amore rubato�, non sono apparentemente dei mostri, ma uomini gentili, colti e soprattutto estremamente seduttivi. Poi picchiano, si pentono, piangono, per un po� se ne stanno quieti e ricominciano a usare violenza, fino ad arrivare all�omicidio, se nessuno li ferma e la giustizia non fa il suo corso, come il Moro dell�ultimo racconto, un cantante famoso e affascinante. Invece brutali e arroganti i ragazzini dello stupro di gruppo che poi festeggiano l�assoluzione.

La bambina, Venezia, sembrerebbe quasi un�altra storia; � stata desiderata molto dai genitori e quando finalmente nasce, il padre innamoratissimo la considera un regina, la fa sfilare, la trucca, le acconcia i capelli, insomma la trasforma in una piccola diva. Anzi proprio una Barbie vivente. Fra il rosa zuccheroso degli abiti e della cameretta, la storia continua fino a un dettaglio �tre tazze  e una fetta biscottata sul tavolo�, che cambier� la vita per sempre.

Pi� volte torna il tema della famiglia, dove spesso si annidano i problemi, la madre che non vede ne �la Sposa segreta�?  E perch� le madri difendono i figli violentatori? Perch� Maria continua a cadere? Come ci si pu� innamorare del proprio assassino? L�autrice interroga continuamente la realt�  giacch�, come dice lei stessa in un�intervista,  nella realt� ci sono domande e non ci sono risposte. E da cosa nasce l�atteggiamento ambiguo, un po� dottor Jekill e Mister Hide di questi uomini? C�� un rapporto fra i mass media e la pubblicit� rispetto all�aumento dei casi? Sembrerebbe proprio, se gli assassini o violentatori non riescono ad accettare la volont� di autonomia delle donne, e la loro emancipazione. Mentre una nuova misoginia viene dalla televisione, dalla pubblicit�, dai fumetti, dove prevale un�idea predatoria nei confronti della donna, basata sull�uso della prepotenza, che insegna ai maschi a essere dei cacciatori, fin da bambini.

Nel titolo compare la parola amore, ma si pu� parlare di amore? O l�amore � un�altra cosa? Pu� anche essere la salvaguardia dell�incolumit� dei figli a spingere le donne ad accettare l�inaccettabile. Sembra di capire che dal punto di vista dell�autrice sia fondamentale il rapporto di complicit� che si crea fra vittima e carnefice. Un po� la storia della cornacchia che si innamora del cacciatore? Una filastrocca che in �La Nave per Kobe� la madre raccontava alla figlia, dove naturalmente la cornacchia alla fine veniva uccisa dal cacciatore.

 

Marialuisa Bianchi  27 novembre 2012