La scarpa negli archivi dei sentimenti
e nelle culture pubbliche
Giornate di studio sulla performatività degli oggetti
30 novembre - 2 dicembre 2012
Giardino
dei Ciliegi, via dell'Agnolo 5, Firenze
Da tempo ci occupiamo di archivi dei sentimenti e culture
pubbliche, e di questi trattano infatti sia la Scuola
delle donne di Duino, ora alla seconda edizione, sia i
seminari svolti al Giardino dei Ciliegi. Recentemente
abbiamo cominciato a riflettere sugli OGGETTI,
tangibili e di
conoscenza, e in quanto
Società Italiana delle Letterate/gruppo fiorentino e
Giardino dei Ciliegi organizziamo – all’interno della
Festa della Toscana - un seminario per indagare
il senso del comune nel quotidiano, nella
politica e nelle culture pubbliche
facendo confluire il discorso
di storiche, letterate e critiche d’arte in giornate
organizzate in modo condiviso e interattivo.
Progettiamo di attraversare alcuni oggetti che nel tempo si
modificano e si ramificano nelle rappresentazioni, e in
particolare le scarpe, oggetto d'arte, oggetto di
studio e oggetto di uso e consumo quotidiano, come
dimostrano sia le collezioni di Ferragamo e Gucci nei
musei di arte moderna, sia il Museo della Scarpa aperto
da Bata in Canada, e le performance di Sex and the City
e Lady Gaga. Ma l'accostamento dell'archivio alla
memoria culturale raccoglie tantissimi altri esempi: le
scarpe da contadino dipinte da Van Gogh (su cui
dissertano poi Heidegger e Shapiro); la scarpina di
cristallo di Cenerentola nella versione in cui le
sorellastre si mozzano un piede per indossarla; le
scarpette rosse nella favola di Andersen; le "Dancing
Shoes" nella poesia di Patrizia Cavalli; la pantofola
rossa di Sisto VI nel racconto di Patricia Highsmith; le
"Scarpette rosse" di Joyce Lussu e la montagna di scarpe
ritrovate nei campi di concentramento; le scarpe
impolverate di chi deve attraversare i tanti checkpoint
in Palestina (Adania Shibli); le scarpe di Penelope
Cruz in risposta alle leggi sull'immigrazione in USA;
le scarpe di migranti affioranti dai cimiteri marini
odierni.
Natalia Ginzburg nel 1946, dopo la morte del compagno per sevizie a
Regina Coeli, guardando le sue scarpe rotte, si chiedeva
quali scarpe da grandi i suoi figli avrebbero potuto
indossare, e soprattutto quale via avrebbero scelto per
i loro passi. E oggi? La vestizione del piede può
assurgere a metafora dell’identità? Quali scarpe per
il/la viandante d’oggi? Quali scarpe e quali passi per
una relazione diversa con l’Altro/a nel sentimento del
‘comune’?
Nelle giornate che proponiamo, dai testi di prosa e di poesia,
dalle immagini artistiche e dalle rappresentazioni
mediatiche emergeranno storie e contesti di oggetti
diversi che figurano tracce materiali di una memoria
individuale e collettiva, e informano un archivio di
emozioni, modelli, culture.
La struttura condivisa e interattiva del Seminario si
articola come segue, attraverso le proiezioni, letture
di libri e riflessioni che offrono spunti per discorsi
sulla scarpa in contesti diversi, e favoriscono la più
ampia possibilità di dibattito e intreccio: la vita
della scarpa fra moda, status, feticci, investimenti
affettivi, testimonianze, memoria culturale e sguardi
politici fra ieri e oggi. Il venerdì, alle 16, dopo i
saluti della presidente del Giardino Mara Baronti, della
Consigliera regionale dell’Ufficio di Presidenza Daniela
Lastri, si terrà l'intervento di Stefania Ricci,
direttrice del Museo Ferragamo, seguita
dall'introduzione di Liana Borghi e Clotilde Barbarulli
al percorso che ha condotto al convegno. Da quel
momento il formato consisterà di brevi interventi (10-15
minuti); come la performance poetica di Barbara
Serdakowski; la presentazione di Carol Rama da parte di
Roberta Mazzanti; le osservazioni di Jelena Reinhardt
sull’oggetto-scarpa di Herta Müller; accenni di Kiki
Franceschi alla mostra da lei allestita per il
seminario. Ci saranno inoltre interventi di Donatella
Mei su Fuga dagli Uffizi; di Matilde Tortora con
il film breve "Alla ricerca della scarpa perduta"; di
Bia Sarasini sul tacco 12; di Laura Graziano sulla
Gradiva; e del collettivo Le Acrobate. Interverrà
inoltre più estesamente sabato pomeriggio Maria Nadotti.
Ciascuno di questi interventi sarà intervallato per
20-30 minuti dalla discussione delle partecipanti al
seminario sugli argomenti presentati. In chiusura,
domenica alle 14,30 la Fondazione Ferragamo ci offre
la visita alla mostra su Marilyn Monroe.
Venerdì 30 novembre
Ore 16,00 - 19,00 inizio convegno
Ore 20,00 Cena sociale (si prega di prenotare)