di Laura Marzi,
(LM 27 aprile 2017)
Per definire il libro di Margherita Giacobino non ci viene incontro il genere. Il prezzo del sogno è una biografia, infatti, di Patricia Highsmith, scrittrice statunitense che ha attraversato il ‘900, ma la lettrice si trova di fronte ad un vero e proprio racconto, ad una fiction. Un utile paragone potrebbe essere Orlando, di Virginia Woolf: a ricordarcelo sono le incursioni di Giacobino nel testo, che riportano alla mente quelle di Woolf quando indossa i panni del “biografo”. Nel caso di Orlando sappiamo che il romanzo è stato inspirato dall’amore per Vita Sackville-West; nel libro di Giacobino l’attaccamento profondo per la scrittrice protagonista della storia è ugualmente evidente.
Il genere, non quello letterario, ma femminista è invece una chiave di lettura fondamentale per un testo che nasce da una relazione, quella tra l’autrice e la sua personaggia, tra la donna Margherita Giacobino e la scrittrice Patricia Highsmith. Una relazione che si fonda in primo luogo sul rapporto che entrambe hanno con la scrittura. Dalla partecipazione e dalla limpidezza con la quale Giacobino ne descrive l’importanza nella vita di Pat, percepiamo come essa sia stata in grado di capirla profondamente e di aderire alla sua concezione dello scrivere come unica forma di libertà, di senso ultimo dell’esistenza, sicuramente l’unico per cui valga la pena vivere.
Quella di Pat, certo, non è quella che si definisce un’esistenza comune: la scrittrice nata in Texas, per tutta la vita viaggia, conosce, si innamora, scrive, finisce un libro e poi ricomincia tutto daccapo. In questa dualità imprescindibile tra realtà e finzione che costituisce l’atto stesso di scrivere, Pat resta integra, come se in fondo conoscesse l’equilibrio perfetto per non diventare preda né della sua vita, né della sua vocazione, come se avesse scoperto che il segreto consiste nell’abbandonarsi ad entrambe, senza perdersi.
Come tutte, invece, Pat ama follemente e prova distacco, valuta i suoi nuovi incontri sulla misura di quelli passati, più precisamente utilizza un piede specifico che corrisponde alla prima donna di cui si innamorò moltissimo: Carol. Questo nome è anche il titolo di un romanzo che Highsmith scrisse nel 1962 e che è diventato un film realizzato da Todd Haynes nel 2016, con l’indimenticabile Cate Blanchett nei panni dell’adorata Carol. Del resto Patricia Highsmith è autrice anche del personaggio di Mr Ripley, anch’egli protagonista di una fortunata quanto conosciuta trasposizione cinematografica. Pat è una grande e infaticabile scrittrice che nelle pagine di Margherita Giacobino diventa un’interlocutrice sincera e vicina, un esempio di determinazione e di poesia.
Margherita Giacobino, Il prezzo del sogno, Milano, Mondadori, pp. 279, euro 19,00
Virginia Woolf, Orlando, Milano, Mondadori, pp. 134, euro 9,50