Attraversare la tradizione:
ri-leggere le scrittrici del Novecento
a cura di Clotilde Barbarulli e Sandra Cammelli,
tipografia del Comune di Firenze, Firenze 2003
Questo volume è l’esito del ciclo di incontri che si è svolto, sotto il medesimo titolo, al Giardino dei Ciliegi di Firenze nel gennaio – febbraio 2000 in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Progetto Donna del Comune di Firenze. Il volume è stato curato da Clotilde Barbarulli e Sandra Cammelli, prefazione di Daniela Lastri (assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze), introduzione del Giardino dei Ciliegi.
il perché dell’immagine di Vittorio Matteo Colcos
[…]abbiamo visto in essa una donna dall’atteggiamento consapevole: il sogno d’amore delle altre donne sue coetanee si era dipanato nella presa di coscienza di se […]”.
In questo ciclo di incontri in cui sono stati riproposti interventi di docenti e critiche, insieme ai brani presi in esame, abbiamo voluto mettere in luce alcune autrici del Novecento non sempre abbastanza apprezzate e conosciute (Dolores Prato, raccontata da Monica Farnetti; Alba De Céspedes, raccontata Adriana Lorenzi; Maria Messina, raccontata da Clotilde barbarulie e Luciana Brandi; Anna Banti, raccontata da Marisa La Malfa), nel ciclo si sono ‘raccontate’ anche Gianna Manzini e Paola Masino, per le quali tuttavia ci dispiace non poter disporre, all’interno del volume, dei relativi interventi.
Queste riflessioni offrono un viaggio nei mondi poetici e nelle strategie narrative delle scrittici incontrate, viaggio in cui l’elaborazione si è alternata con la lettura scenica di brani significativi tratti dalle opere analizzate e spesso introvabili. Si attiva così una pluralità di sguardi sulla capacità delle autrici ‘raccontate’ di fare cultura nel loro tempo e sulla ‘tensione’ dell’essere donna nel rapporto con il mondo.
Nel 1963 infatti Anna Banti scrive che una scrittrice, anche di successo, è comunque “emarginata”, e sottolinea la “malcelata ironia” – se non una forma di “razzismo” – con cui i critici ‘accolgono’ le scrittrici.